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22 Giu 2022
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FAQ

I proprietari di prime case di lusso e di immobili diversi dall'abitazione principale. Sono previste però per l'Imu 2020 particolari esenzioni e agevolazioni, alcune introdotte già dalla legge di Bilancio 2020 per l'Imu 2020 e altre decise dal recente decreto rilancio.

In particolare la legge di bilancio 2020 che per l'Imu 2020 sono assimilati ad abitazione principale e quindi esenti:

le unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale dei soci assegnatari;

unità immobiliari delle cooperative a proprietà indivisa destinate a studenti universitari assegnatari, anche in assenza della residenza anagrafica;

i fabbricati di civile abitazione destinati ad alloggi sociali;

la casa familiare assegnata al genitore affidatario dei figli;

un solo immobile non locato, posseduto dai soggetti appartenenti alle Forze armate, alle Forze di polizia, al personale dei Vigili del fuoco nonché a quello appartenente alla carriera prefettizia.

I Comuni possono assimilare a prima casa l'immobile non locato posseduto da anziani e disabili ricoverati in case di cura o di riposo. Mentre per l'Imu 2020 non sono previste esenzioni per i titolari di pensione estera iscritti all'AIRE.

Tra le altre agevolazioni prevista per l'Imu 2020, anche la riduzione del 50% per la casa concessa in comodato d'uso gratuito a parenti di primo grado e la riduzione del 50% della base imponibile degli immobili inagibili ed inabitabili.

Trattamento agevolato per l'Imu 2020 anche per gli immobili locati a canone concordato per cui è prevista una riduzione del 75% di quanto dovuto. Esenzione totale o parziale dall'Imu 2020 per gli immobili degli enti non profit, in presenza dei requisiti richiesti dalla legge. Dal 2016 estesa l'esenzione Imu anche per i terreni agricoli.

 

Per quanto riguarda le aliquote Imu 2020, come specificato dalla circolare del 18 marzo 2020 del Ministero dell'Economia, per le prime case di lusso comprese nella categoroia A1/A8 e A9 è prevista l'applicazione di una aliquota ridotta del 5 per mille che i comuni possono decidere di aumentare o diminuire di un punto percentuale, più una detrazione di 200 euro.

L'aliquota Imu 2020 per la seconda casa è fissata nella misura dell'8,6 per mille (aliquota base) che può arrivare fino al 10,6 per mille ed essere aumentata fino all11,4 per mille, ma solo per i Comuni che vogliano confermare la ex maggiorazione Tasi già approvata negli anni precedenti.

La prima rata o acconto Imu 2020 si pagherà con le aliquote previste dai Comuni per il 2019. La prima rata Imu 2020 sarà quindi pari alla metà di quanto versato per Imu e Tasi 2019, mentre la seconda rata o saldo di dicembre 2020 sarà pagato sulla base delle aliquote che i Comuni potranno approvare entro il 28 ottobre.

 

 

Per quanto riguarda il calcolo Imu, si dovranno seguire le stesse regole previste per lo scorso anno: si partirà quindi dalla rendita catastale, rivalutata del 5% ; si dovrà moltiplicare la rendita rivalutata per il coefficiente di ogni immobile per cui si effettuano i versamenti; moltiplicare quindi il risultato così ottenuto per le aliquote deliberate da ogni singolo Comune.

Il decreto rilancio ha previsto la cancellazione della prima rata, o acconto, dell'Imu 2020 per gli immobili adibiti a strutture ricettive e turistiche, per allievare il comparto duramente colpito dall'emergenza coronavirus.

Per pagare l'acconto Imu bisogna utilizzare il modello F24 reperibile presso gli sportelli bancari e gli uffici postali. Il pagamento può avvenire anche online, oppure attraverso gli intermediari fiscali abilitati (commercialisti e consulenti fiscali).

Nel modello F24, bisogna compilare la "sezione Imu e altri tributi locali" e gli importi da versare si indicano nella colonna "importi a debito versati".

La TARI è la Tassa sui Rifiuti entrata in vigore in tutti i comuni italiani a partire dal 1.1.2014 destinata alla copertura integrale dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento. Il servizio comprende lo spazzamento, la raccolta, il trasporto, il recupero, il riciclo, il riutilizzo, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti.

 

La tassa è dovuta da chiunque possieda o detenga a qualsiasi titolo locali ed aree scoperte, adibiti a qualsiasi uso, suscettibili di produrre rifiuti urbani ed è corrisposta in base a tariffa commisurata ad anno solare.
Sono escluse dalla TARI le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili, non operative, e le aree comuni condominiali (di cui all’art. 1117 del Codice Civile) non detenute o occupate in via esclusiva.

 

Per le utenze domestiche in base al numero di occupanti e alla superficie dell’immobile.
Per le utenze non domestiche in base alla superficie dell’immobile e alle tipologie di attività (categorie) previste dal D.P.R. 158/1999 che stabilisce le modalità di determinazione delle tariffe.

 

Il tributo TEFA istituito dall’art. 19 del D. Lgs. 504/1992 è incassato direttamente dai Comuni e riversato alla Città Metropolitana per l’esercizio delle funzioni amministrative, di organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, del rilevamento, della disciplina e il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo che essa svolge.

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